Yemen, 10 anni senza pace
A 10 anni dall’inizio della guerra, lo Yemen è un Paese sempre più povero in cui oltre la metà della popolazione ha bisogno di aiuti umanitari. A causa del conflitto e dei disastri naturali legati al cambiamento climatico le persone vivono una normalità fatta di scarso accesso al cibo, all’acqua pulita, all’assistenza sanitaria, a un alloggio sicuro, all’istruzione, ai servizi di protezione e ai mezzi di sussistenza.
Metà della popolazione ha bisogno di aiuti umanitari
Quella che vive lo Yemen è una crisi prolungata che continua e continuerà a riversare i suoi effetti sulla popolazione anche negli anni a venire. Il conflitto, iniziato nel 2014 e poi significativamente inasprito a partire da marzo 2015, ha prodotto ingenti costi economici e sociali per il Paese e la sua popolazione. I progressi economici registrati nel 2022 dopo la tregua sono in gran parte svaniti e attualmente l’80% della popolazione yemenita vive sotto la soglia di povertà.
Se da una parte il perdurare della tregua anche nel 2024 ha portato a una ulteriore diminuzione degli sfollamenti direttamente causati dal conflitto e alla riapertura di diverse strade, che hanno migliorato la libertà di movimento dei civili, il flusso di beni commerciali e l’accesso ai servizi pubblici, d’altra parte si continuano a registrare vittime civili a causa degli incidenti legati alle mine e dei conflitti localizzati che ancora sono in corso. Allo stesso tempo, poi, l’escalation in corso nel Mar Rosso e in tutta la regione riacutizza lo stato di insicurezza nel Paese e mette a rischio il flusso di cibo essenziale, carburante e altre importazioni, oltre a minacciare i mezzi di sussistenza come la pesca e le infrastrutture.
In tutto lo Yemen il conflitto e gli eventi legati al cambiamento climatico hanno pesantemente compromesso servizi pubblici e infrastrutture civili cruciali, come ospedali, scuole, sistemi di approvvigionamento idrico e infrastrutture abitative. Più della metà della popolazione del Paese non ha sufficiente accesso al cibo, all’acqua potabile e a servizi sanitari adeguati.
Nel 2025, si stima che 19,5 milioni di persone in tutto lo Yemen avranno bisogno di assistenza umanitaria e servizi di protezione – 1,3 milioni di persone in più rispetto all’anno scorso.
Il 40% delle strutture sanitarie non funziona o funziona solo parzialmente, a causa della carenza di personale, finanziamenti, elettricità, medicinali e attrezzature e infrastrutture adeguate. Milioni di persone non ricevono cure adeguate e lo Yemen ha uno dei tassi di mortalità materna più alti a livello regionale a causa dei servizi per la salute riproduttiva gravemente limitati.
Circa 7,5 milioni di persone vulnerabili, tra sfollati interni, rimpatriati e comunità ospitanti, hanno bisogno di un riparo e di articoli domestici di base. Molte di queste persone vivono in condizioni abitative catastrofiche.
Gli effetti del cambiamento climatico
Lo Yemen è tra i Paesi più vulnerabili al cambiamento climatico e tra i meno preparati a gestirne l’impatto. In gran parte causati dal riscaldamento globale, gli eventi climatici estremi, come alluvioni, siccità prolungate e desertificazione, sono destinati ad aumentare e ad aggravarsi nei prossimi anni. In Yemen le emergenze legate al clima sono diventate la principale causa di sfollamento interno e la competizione per le scarse risorse idriche causa conflitti localizzati in diverse regioni.
Nel 2024 le inondazioni hanno colpito 1,3 milioni di persone, oltre il 60% in più rispetto all’anno precedente, provocando più di 480.000 sfollati e 427 morti.
L’estrazione illimitata di acque sotterranee per scopi agricoli ed economici e le ricorrenti siccità combinate con l’aumento della temperatura stanno portando a un forte impoverimento delle falde acquifere e scarsità d’acqua in tutto lo Yemen, già uno dei paesi con la maggiore scarsità d’acqua a livello globale.
Il cambiamento climatico rappresenta un crescente fattore di rischio per il settore agricolo, e sta esacerbando la già grave insicurezza alimentare dello Yemen, un Paese in cui il 70% della popolazione vive in aree rurali, con l’agricoltura come principale fonte di sostentamento.
Metà della popolazione deve affrontare livelli preoccupanti di insicurezza alimentare: quest’anno si prevede che più di 17 milioni di persone sperimenteranno una condizione di insicurezza alimentare acuta mentre 5 milioni affronteranno livelli di emergenza. Nel Paese si stima che 3,5 milioni di bambini sotto i cinque anni e di donne incinte e che allattano al seno siano affetti da malnutrizione acuta.
A questi livelli di insicurezza alimentare sono purtroppo connessi fenomeni gravi come il lavoro minorile, il matrimonio infantile e l’abbandono scolastico, a cui le famiglie si trovano costrette a far ricorso pur di avere una qualche forma di sostentamento economico.
La popolazione sfollata
Sono 4,8 milioni le persone attualmente sfollate nel Paese, molte delle quali sono state sfollate più di una volta nel corso degli anni. Un numero considerevole di questi sfollati ha cercato rifugio in campi già sovraffollati, con ripari inadeguati e scarso accesso all’acqua e ai servizi igienici. Oltre il 40% dei siti per sfollati interni non dispone di latrine, il che comporta la defecazione a cielo aperto, l’aumento del rischio di malattie, l’aumento dei rischi di protezione, soprattutto per donne e ragazze, e gravi problemi di salute ambientale.
Questi campi, già precari e spesso costruiti sulle pianure alluvionali, sono inoltre spesso colpiti da gravi inondazioni, che causano ingenti danni e perdita di vite umane. I circa 1,6 milioni di sfollati interni che risiedono nei campi per sfollati sono tra le comunità più vulnerabili dello Yemen.
Cosa fa INTERSOS
INTERSOS opera in Yemen dal 2008. Siamo presenti sia al Nord che al Sud, con due uffici principali a Sanaa e ad Aden e progetti attivi nei governatorati di Hajjah, Taiz, Ibb e Lahjj. Ci impegniamo per operare nelle zone dove i bisogni sono più rilevanti e dove mancano altri aiuti, e costruiamo le nostre operazioni sulla base del dialogo e del coinvolgimento delle comunità locali. Portiamo avanti interventi nei settori della protezione, dell’accesso alla salute, della nutrizione, dell’accesso all’acqua e sicurezza alimentare.
Per facilitare l’accesso ai servizi sanitari, ci occupiamo di riabilitare strutture sanitarie, forniamo medicinali e attrezzature mediche e formiamo centinaia di operatori sanitari. Questi interventi garantiscono un’assistenza sanitaria gratuita e di qualità alle popolazioni vulnerabili, in particolare alle donne in gravidanza e in allattamento e ai bambini sotto i cinque anni. Con questi interventi abbiamo supportato quest’anno Quasi 130 mila persone. Inoltre, le nostre cliniche mobili operano in aree difficili da raggiungere, lavorando a stretto contatto con i volontari della comunità per identificare e indirizzare i bambini malnutriti verso cure salvavita. Nel 2024 i nostri team hanno trattato contro la malnutrizione acuta oltre 70 mila tra donne, bambini e neonati.
Con i nostri servizi di protezione abbiamo aiutato quest’anno 74.500 persone, offrendo nello specifico servizi socio-assistenziali individuali, assistenza in denaro, assistenza legale, supporto psicosociale per donne e bambini, sessioni di sensibilizzazione sulla violenza di genere, attività di monitoraggio della protezione, alloggi di emergenza e beni di prima necessità agli individui più vulnerabili del Paese.
Portiamo avanti inoltre diversi interventi volti a garantire l‘accesso all’acqua potabile, il miglioramento dei servizi igienici e la promozione dell’igiene per prevenire l’insorgere di malattie trasmesse dall’acqua, come la diarrea e il colera, in particolare nelle comunità colpite dallo sfollamento. Oltre 270 mila persone hanno beneficiato di questi interventi e i nostri team hanno distribuito più di 44 mila kit igienici.
Persone raggiunte dai nostri interventi:
130.000
persone hanno avuto accesso all'assistenza sanitaria
70.000
persone trattate contro la malnutrizione acuta
74.500
persone hanno ricevuto servizi di protezione
270.000
persone sostenute con interventi di accesso all'acqua e all'igiene