Tiziana Mori, consulente di fundraising e comunicazione per il Terzo settore e redattrice di Sardegna Ranza TV è la coordinatrice del neonato Comitato di Cagliari di INTERSOS.

Come hai conosciuto INTERSOS? È stato grazie ad un amico, con il quale avevo già collaborato in passato. Mi ha detto che c’era una organizzazione che aveva iniziato un percorso di radicamento sul territorio e intendeva rafforzarlo anche in Sardegna e me ne ha parlato con un entusiasmo che mi ha contagiata.

Iniziare da zero è molto impegnativo. Come hai affrontato questa sfida? Sapevo di poter contare su INTERSOS, una organizzazione molto solida e che ci credeva profondamente. Allora ho deciso di mettere in campo la mia professionalità e di cercare persone che già avessero degli skill ben precisi, in modo da fare un salto di qualità immediato.

È stato difficile? La parola più importante per me è “rete”. Fare rete è l’unico modo per riuscire ad essere incisivi, per avere un impatto sul territorio. E così ho contattato tutti gli altri attori che pensavo potessero essere interessati alla nostra presenza, altre ONG, Università, istituzioni locali. E piano piano la rete si è costruita. Adesso dobbiamo creare sempre più sinergie.

Quale è stata la prima volta che ti sei detta: “si può fare!”? A Pasqua abbiamo proposto la campagna “non è solo un uovo”, grazie alla quale, in cambio di una donazione per un uovo di Pasqua, chiedevamo di contribuire al nostro lavoro a sostegno delle bambine e dei bambini separati dalle loro famiglia a causa di guerre e emergenze ambientali, vittime di violenze e abusi in Sud Sudan, Niger, Camerun, Somalia e Italia.
Avevo avvisato con largo anticipo gli amici e diversi interlocutori in aziende, università, uffici vari. Quando finalmente le uova sono arrivate avevo già provveduto a fare un secondo ordine, perché le richieste avevano ampiamente superato le previsioni.

Tu hai già una lunga esperienza nel mondo delle ONG. Pensi che questo momento sia più difficile di altri per far passare un messaggio di solidarietà? Io vedo che c’è tanta voglia di fare qualcosa per gli altri, dipende da come tu veicoli quel messaggio. Senza che io lo sapessi, mio figlio ha portato del materiale informativo di INTERSOS a scuola e, un suo insegnante, mi ha detto che ha tenuto una vera e propria lezione ai compagni. Il giorno dopo avevo una altra lunghissima lista di richieste per le uova solidali!