Un nuovo capitolo si è aperto nella storia della Siria, a seguito di un rapido e drammatico cambio di potere. Questo è un momento cruciale, con immense opportunità e rischi per la popolazione siriana, stremata da 13 anni di guerra. È anche l’occasione per la comunità internazionale di rafforzare l’impegno diplomatico a sostegno dei dialoghi di pace e di aumentare l’assistenza umanitaria per rispondere ai bisogni immediati, aprendo al contempo la strada alla ripresa e alla ricostruzione. La nostra speranza è che i conflitti armati, ancora in corso, vengano risolti. Qualunque sia lo scenario, INTERSOS, che è attiva in prima linea per rispondere ai bisogni umanitari da cinque anni, è pienamente operativa nel Paese e ha iniziato a cooperare con tutti gli attori rilevanti per essere presente e fornire supporto nei suoi settori di competenza: salute, protezione, fornitura di beni di prima necessità e istruzione in contesti di emergenza.

A seguito della drammatica svolta degli eventi in Siria, sembra che molti rifugiati sperino di poter tornare nel Paese. Tuttavia, resta da vedere se e quando saranno soddisfatte le condizioni per un ritorno volontario, sicuro e dignitoso. Il contesto rimane estremamente volatile. Per questo motivo, INTERSOS chiede agli Stati membri, in particolare a quelli che ospitano un gran numero di rifugiati siriani, di evitare decisioni affrettate in materia e di dare priorità al rispetto del diritto internazionale dei rifugiati. Per le stesse ragioni, facciamo appello ai Paesi ospitanti come Turchia, Libano e Giordania, e ai Paesi dell’Unione Europea affinché continuino a fornire l’assistenza necessaria ai rifugiati siriani. Infine, poiché ciò non avverrà senza una importante mobilitazione dell’intera comunità internazionale, auspichiamo che vengano intensificati gli sforzi per fornire finanziamenti sufficienti, prevedibili e flessibili.