Un muro di 186 km separa la Polonia dalla Bielorussia: migliaia di persone restano ferite nel tentativo di attraversare il confine

 

 

Da alcuni giorni, il team di INTERSOS attivo in Polonia si è spostato dal confine ucraino a quello con la Bielorussia, per prestare assistenza medica alle persone che dalla Bielorussia attraversano il confine verso la Polonia. La crisi umanitaria al confine polacco-bielorusso si è intensificata a partire dall’estate del 2021, quando migliaia di persone si sono ritrovate intrappolate in un limbo tra Bielorussia e Polonia. Fino a luglio 2022, il governo polacco ha mantenuto lo stato di emergenza, istituendo una no-go zone altamente militarizzata lungo il confine. Durante questi mesi è stato costruito un muro alto 5,5 metri, che copre 186 km dei 418 km del confine polacco-bielorusso. Dall’altro lato del confine, sono stati documentati trattamenti degradanti inflitti ai migranti da parte delle forze dell’ordine bielorusse, incluso il furto degli effetti personali e la violenza fisica.

 

In aggiunta a ciò, l’autunno e l’inverno nella regione di Podlasie inaspriscono le condizioni in cui le persone si trovano a dover sopravvivere per molti giorni in viaggio verso la salvezza, rendendo ancora più urgente il bisogno di assistenza umanitaria. Molte delle persone che riescono ad attraversare il confine in maniera informale restano nascoste per giorni, a volte settimane, nelle foreste, mettendo a rischio la propria salute e la propria vita. La maggior parte di queste persone, inoltre, rifiuta la possibilità di accedere al sistema sanitario pubblico per paura di subire nuovamente violenze, respingimenti o di finire in un centro di detenzione. Per questo, la presenza al confine di organizzazioni indipendenti e gruppi di attivisti che forniscano assistenza medica può rappresentare una questione di vita o di morte.

 

Portare assistenza sanitaria al confine con la Bielorussia

 

Fin dalle prime settimane della crisi diverse organizzazioni e realtà indipendenti si sono alternate nel fornire assistenza sanitaria ma, dall’inizio di novembre 2022, INTERSOS e Medici Senza Frontiere sono le uniche organizzazioni internazionali che forniscono assistenza medica al confine polacco-bielorusso. Le patologie maggiormente riscontrate tra le persone qui sono: ipotermia, convulsioni causate dalla disidratazione, infezioni gastrointestinali e il cosiddetto “piede da trincea”, ossia la risposta vascolare e dolorosa dei piedi all’esposizione prolungata all’umidità e al freddo. Chi attraversa il confine nei tratti dove è stato costruito il muro presenta spesso caviglie rotte o storte e ferite causate dal filo spinato. A ciò bisogna aggiungere le conseguenze della violenza fisica inflitta dalle forze dell’ordine: costole rotte, traumi alla testa e altre lesioni che richiedono assistenza medica.

 

Il team di INTERSOS lavora in stretta collaborazione con Grupa Granica, Helsinki Foundation for Human Rights, Fundacja Ocalenie, e diversi altri gruppi formali e informali e membri della comunità locale coinvolti nelle attività di assistenza diretta. Grupa Granica è una coalizione informale di vari individui, attivisti e attiviste ma anche organizzazioni non governative polacche che forniscono assistenza al confine bielorusso. Insieme ad altri gruppi locali e informali, Grupa Granica è stata attiva fin dall’inizio della crisi e ha sviluppato metodi efficaci per ricevere e rispondere alle richieste di assistenza. INTERSOS è intervenuta in Polonia a marzo 2022 in supporto alla popolazione ucraina in fuga dalla guerra.

 

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