Pagella in tasca2

Adam ha 16 anni e il suo sogno è diventare un medico. È nato in un campo profughi in Darfur. A 11 anni è scappato dal Sudan verso la Libia da solo, e da allora ha perso i contatti con la sua famiglia. Da due anni vive in un campo per rifugiati in Niger, tra i Paesi più poveri al mondo, dove non ha alcuna opportunità. Grazie all’impegno dimostrato nelle attività educative disponibili al campo, Adam è stato selezionato per partecipare al progetto “PAGELLA IN TASCA – Canali di studio per minori rifugiati”, e si prepara a partire per l’Italia, dove sarà accolto da una famiglia affidataria e inizierà ad andare a scuola.

UN CANALE DI INGRESSO REGOLARE E SICURO PER MINORI NON ACCOMPAGNATI RIFUGIATI

 

Il progetto “PAGELLA IN TASCA – Canali di studio per minori rifugiati” è un progetto pilota che ha l’obiettivo di promuovere l’ingresso con un visto per studio di 35 minori non accompagnati attualmente rifugiati in Niger, affinché possano avere l’opportunità di venire in Italia a studiare senza dover rischiare la vita su un barcone nel Mediterraneo.

Si tratta della prima sperimentazione a livello internazionale di un complementary pathway per minori non accompagnati, un nuovo canale di ingresso regolare e sicuro fortemente innovativo rispetto ai canali ad oggi attivi, in quanto:

  • è dedicato specificamente alla protezione dei minori non accompagnati, attualmente esclusi dai corridoi umanitari da paesi extra-UE e dalla maggior parte degli altri canali di ingresso;
  • è finalizzato alla promozione del diritto allo studio ed è fondato sul rilascio di un visto di ingresso per studio non universitario, previsto dalla legge italiana per minorenni tra i 15 e i 17 anni, ma ad oggi mai utilizzato per promuovere l’ingresso di minori rifugiati;
  • prevede che i ragazzi vengano accolti da famiglie affidatarie, a differenza di quanto accade alla quasi totalità dei minori non accompagnati presenti in Italia, che sono accolti in strutture per minori. Si tratta di un meccanismo di community sponsorship, che prevede, al fianco delle famiglie, anche il coinvolgimento di tutori volontari e organizzazioni del privato sociale, con un ruolo centrale dei Comuni e delle scuole.

 

Questo progetto è solo una goccia nel mare: 35 minori entreranno in Italia con un canale di ingresso regolare e sicuro, a fronte di più di 10.000 persone morte o disperse nel Mediterraneo negli ultimi 5 anni e oltre 85.000 persone intercettate e riportate forzatamente in Libiamentre cercavano di fuggire dalla guerra, dalle violenze e dalle torture, con il supporto delle autorità italiane e dell’Unione Europea. Questo progetto pilota è però anche un primo passo importante. L’apertura di un nuovo canale di ingresso, infatti, potrà consentire in futuro anche ad altri minori non accompagnati di entrare in Italia in modo protetto. E l’accoglienza in famiglia di questi minori rifugiati potrà portare nelle nostre comunità un messaggio culturale di apertura e di accoglienza, fondato non solo sulle parole ma su esperienze concrete vissute insieme.

 

I MINORI COINVOLTI NEL PROGETTO

 

Al progetto partecipano minori non accompagnati di età compresa tra i 16 e i 17 anni, fuggiti da soli dalle violenze in Darfur e che hanno cercato rifugio prima in Libia e poi in Niger, dove attualmente vivono in un campo per rifugiati gestito da UNHCR in collaborazione con INTERSOS. Il criterio principale per l’individuazione dei minori che partecipano al progetto, effettuata dallo staff di INTERSOS e UNHCR operativo in Niger, è la motivazione allo studio.

 

 

IL PERCORSO DEI MINORI IN ITALIA

 

I minori entrano in Italia con un visto di ingresso per studio, rilasciato sulla base dei requisiti previsti dalla legge, quali l’iscrizione in una scuola italiana e le garanzie di accoglienza e protezione in Italia. I ragazzi vengono quindi accolti presso famiglie affidatarie, che si impegnano a prendersi cura dei minori e ad accompagnarli nel loro percorso di studio e di inclusione sociale.

Il progetto prevede che i minori conseguano la licenza media e proseguano poi il loro percorso di istruzione e formazione nella scuola secondaria superiore o nella formazione professionale. A tal fine vengono garantiti una borsa di studio per ciascun minore per 12 mesi, a copertura dei costi di sostentamento, e il supporto ai minori e alle famiglie affidatarie da parte di specifiche figure professionali (educatore, mediatore culturale, avvocato e psicologo).

Al termine dei 12 mesi di borsa di studio e fino alla conclusione del prosieguo amministrativo eventualmente disposto dal Tribunale per i minorenni, i beneficiari potranno essere inseriti all’interno del progetto SAI dell’Ente locale responsabile (ove opportuno, restando presso la stessa famiglia affidataria), o di altro progetto dello stesso territorio.

Il progetto sarà realizzato in una prima fase nel Comune di Torino, dove saranno accolti 15 minori. Gli altri 20 minori saranno accolti in altri Comuni, attualmente in fase di coinvolgimento.

I primi 5 minori non accompagnati sono arrivati a Torino a ottobre 2021, sono stati accolti presso famiglie affidatarie e hanno iniziato il loro percorso scolastico. Il secondo gruppo composto da 4 ragazzi è giunto in Italia il 12 ottobre 2022.

 

L’ESPERIENZA DEL PRIMO GRUPPO

 

I primi 5 minori del progetto, sono stati inizialmente accolti presso una struttura di prima accoglienza per minori non accompagnati, attivata ad hoc nell’ambito del progetto e gestita dalla Cooperativa Terremondo, dove hanno effettuato la quarantena COVID-19 e hanno iniziato le lezioni di italiano.

A circa un mese dall’arrivo a Torino, i minori sono stati collocati presso le famiglie affidatarie, precedentemente individuate e formate da INTERSOS e la cui idoneità all’affidamento è stata valutata dai servizi sociali del Comune di Torino. I ragazzi e le famiglie sono stati supportati dagli educatori negli aspetti educativi e nelle procedure burocratiche (iscrizione a scuola e al Servizio Sanitario Nazionale, richiesta del permesso di soggiorno ecc.).

Figura particolarmente importante si è rivelata quella del mediatore culturale, che ha svolto un ruolo fondamentale da una parte nell’aiutare i minori a orientarsi in un contesto nuovo e dall’altra nell’aiutare gli operatori e le famiglie a comprendere i bisogni e i desideri dei ragazzi. L’associazione di rifugiati Mosaico ha inoltre supportato i ragazzi nell’orientamento e nel contatto con la comunità sudanese a Torino, mentre l’associazione Frantz Fanon ha garantito il supporto psicologico.

Il livello di scolarizzazione dei minori al momento dell’arrivo era molto basso, poiché a causa dei loro complessi e sofferti percorsi di vita non avevano potuto frequentare la scuola se non per brevi periodi. I ragazzi frequentano il CPIA e corsi di italiano extra-scolastici. Uno dei minori ha frequentato anche il secondo anno del liceo linguistico ed è stato ammesso al terzo anno. Tutti hanno dimostrato grande impegno e motivazione allo studio, conseguendo ottimi risultati.

 

COSA PUOI FARE TU 

 

  • Proporti per accogliere un minore rifugiato in affidamento familiare. Possono offrire la propria disponibilità famiglie e singoli, e non sono previsti limiti di età. L’idoneità dei candidati sarà valutata dai servizi sociali dell’Ente locale competente secondo le ordinarie procedure previste per gli affidamenti familiari, ed è necessario seguire un percorso di formazione. Attualmente stiamo cercando famiglie affidatarie residenti nella Città Metropolitana di Torino, ma il progetto coinvolgerà successivamente altri territori. Invitiamo tutte le persone interessate, anche se residenti in altri territori, a compilare il modulo sotto.

>>  LEGGI LE INFORMAZIONI PER LE FAMIGLIE AFFIDATARIE

  • Proporre il coinvolgimento del tuo Comune nel progetto. Potranno essere coinvolti Comuni aderenti al SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione), preferibilmente titolari di un progetto SAI per minori non accompagnati.

 

  • Proporre il coinvolgimento della tua struttura d’accoglienza nel progetto. Nel caso di minori che non desiderino essere accolti in famiglia, sarà valutata la possibilità di inserimento in una comunità o struttura autorizzata all’accoglienza di minori non accompagnati, a fronte di un contributo di importo non superiore alla borsa di studio prevista dal progetto.

 

I PARTNER DEL PROGETTO E IL PROTOCOLLO D’INTESA NAZIONALE

 

Il progetto “PAGELLA IN TASCA – Canali di studio per minori rifugiati” è promosso da INTERSOS, in partenariato con UNHCR Agenzia ONU per i rifugiati, il Comune di Torino, l’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Torino, la Rete CPIA Piemonte, la cooperativa Terremondo, le associazioni ASAI e Mosaico – Azioni per i rifugiati e Frantz Fanon.

Ad agosto 2021, è stato firmato un Protocollo d’intesa nazionale che vede tra i firmatari, oltre ai partner del progetto, anche il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dell’Interno e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

 

I SOSTENITORI 

 

Il progetto è realizzato con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana (nell’ambito della Campagna “Liberi di partire, liberi di restare” – Fondi 8 per mille Chiesa Cattolica), della Fondazione Migrantes, di Acri (nell’ambito del Progetto “Migranti”) e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

 

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>> Leggi il Comunicato Stampa del secondo arrivo

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