A due anni dall’inizio della guerra continuiamo a fornire protezione, assistenza sanitaria e beni essenziali alla popolazione civile sempre più provata dal conflitto

 

Case, scuole e ospedali continuano a essere bombardati ogni giorno in Ucraina, a due anni dall’inizio del conflitto che ha prodotto quasi 4 milioni di sfollati interni e quasi 6 milioni di rifugiati in altri paesi europei. Secondo UNHCR, oggi in Ucraina 14.6 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria. I nostri team, intervenuti fin dai primissimi giorni della crisi, continuano a sostenere gli sfollati interni e le comunità che li ospitano nelle regioni di Vynnitsia, Odessa, Poltava, Dnipro, Kharkiv, Zaporizka, Donetsk e Mikolaiv. 

Nelle prime fasi dell’emergenza abbiamo lavorato per rispondere ai bisogni immediati, distribuendo beni essenziali, fornendo assistenza sanitaria primaria e primo soccorso psicologico. Con il prolungarsi del conflitto, però, i bisogni della popolazione sono cambiati. Le continue violenze nel paese, oltre a colpire direttamente i civili, hanno causato la distruzione di case, ospedali, scuole e infrastrutture civili vitali. Come conseguenza, ora le persone hanno bisogno di servizi più specializzati e a lungo termine.

Abbiamo quindi adattato il nostro intervento, strutturando aiuti più mirati, ad esempio coinvolgendo degli specialisti, come cardiologi e oculisti, nelle nostre attività sanitarie. Continuiamo inoltre a offrire assistenza medica di base attraverso un team mobile, una formula che ci permette di raggiungere le aree rurali più isolate, dove non c’è accesso ai servizi sanitari. 

Si stima che quasi 10 milioni di persone in Ucraina siano a rischio o convivano con problemi di salute mentale causati dalla guerra. Nel 2023, abbiamo fornito supporto psicosociale a più di 8.900 adulti e circa 1.900 bambini e gestito 1.671 casi di persone vulnerabili.

Nei territori lungo la linea del fronte quasi 3.5 milioni di persone, di cui 800 mila bambini, dipendono dagli aiuti umanitari per i bisogni più elementari: l’accesso all’acqua, al cibo, alla salute, a un riparo adeguato, al combustibile per riscaldare le case e cucinare. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, in queste aree del paese sono quasi 720.000 le persone che hanno perso la casa o vivono in edifici danneggiati. 

Per poter rispondere ai bisogni di queste comunità, abbiamo creato nel 2022 una squadra di Risposta Rapida, che supporta le evacuazioni, consegna aiuti umanitari e coordina l’assistenza nelle zone difficilmente raggiungibili e molto vicine alla linea di combattimento, tra 0-30 km dalla linea del fronte. Nel 2023 abbiamo fornito assistenza di emergenza nelle aree remote delle regioni di Kharkiv, Kherson, Zaporizhzhia e Donetsk. 

Con l’arrivo dell’inverno, abbiamo distribuito stufe, coperte e materiali per riparare le abitazioni danneggiate a più di 1.500 persone, nelle aree più difficili da raggiungere in 11 comuni nel nord della regione di Kharkiv.

Non vediamo una soluzione nel breve periodo alla crisi in Ucrainadichiara Martin Rosselot, Direttore dei programmi di INTERSOSper questo nel 2024 continueremo a supportare la popolazione civile nel paese”. 

 

(Foto di Fabio Bucciarelli)