La provincia di Uruzgan, a 150 km da Kandahar, è una zona difficilissima da raggiungere. Chi abita in quest’area deve affrontare viaggi lunghi e pericolosi per ricevere le cure di base. Per questo, abbiamo collocato i nostri due nuovi centri in aree strategiche per garantire assistenza sanitaria agli abitanti di più di 70 villaggi.

 

In Afghanistan si muore anche per le patologie più banali. Il sistema sanitario del Paese è estremamente debole: mancano le risorse finanziarie e per questo dipende in gran parte dagli aiuti internazionali, manca il personale sanitario, soprattutto quello specializzato, e,  in particolare per le donne e per chi vive nelle aree remote montane e rurali, accedere a un’assistenza sanitaria di qualità è quasi un’utopia. I tassi di malnutrizione materno infantile sono fra i più alti al mondo così come l’incidenza delle morti di parto.

Per rispondere a questi bisogni, in continuità con il nostro impegno ormai consolidato a fornire servizi sanitari urgenti nelle aree del Paese difficilmente raggiungibili, abbiamo aperto due nuove strutture sanitarie nelle aree remote della provincia di Uruzgan. Questi centri forniranno servizi sanitari, nutrizionali e di protezione alle comunità di queste zone, che non hanno accesso alla maggior parte dei servizi di base.

Le due cliniche, appena inaugurate grazie al sostegno finanziario dell’Unione Europea, sono state collocate in aree strategiche per servire più di 70 villaggi, con migliaia di persone, tra cui donne e bambini, che si trovano in condizioni di estrema vulnerabilità a causa della mancanza di servizi sanitari di base, aggravata dalla prolungata instabilità del Paese e dalla mancanza di risorse finanziarie.

“La creazione di queste strutture sanitarie è una testimonianza del nostro costante impegno al fianco del popolo afghano”, ha dichiarato Maher Alshoun, Direttore nazionale di INTERSOS in Afghanistan. “Riconosciamo le immense sfide affrontate dalle persone che vivono nelle aree remote, dove l’accesso anche ai servizi sanitari di base è spesso una lotta quotidiana. Il nostro obiettivo è quello di colmare questo divario e garantire che le persone più vulnerabili abbiano il diritto di accedere a cure mediche di qualità, supporto nutrizionale e servizi di protezione”. Le strutture sono attrezzate per offrire servizi completi alla popolazione, in quanto offrono assistenza sanitaria di base, materno-infantile, supporto nutrizionale e assistenza psicosociale, grazie a personale medico qualificato e specializzato che fornisce servizi calibrati sulle esigenze specifiche della comunità di riferimento, rispettando la sensibilità culturale.  

 

In Afghanistan, INTERSOS interviene in aree estremamente isolate, dove la maggior parte della popolazione servita deve guidare per due o tre ore su strade pericolose solo per raggiungere il centro sanitario più vicino, con incidenti frequenti che provocano feriti e morti. La carenza di acqua potabile e l’assenza di servizi igienici adeguati nell’area, inoltre, non fanno che aggravare i problemi di salute.

 “Per molti anni, la gente che vive qui ha sofferto a causa della mancanza di strutture sanitarie adeguate – sottolinea un membro anziano della comunità Haji Amin -. Abbiamo perso molte vite a causa di malattie che avrebbero potuto essere curate se i servizi medici fossero stati disponibili. Con queste nuove cliniche i nostri bambini e le nostre famiglie avranno ora accesso alle cure che meritano”.

La collaborazione attiva con le comunità locali e con i loro leader è essenziale per noi: da un lato ci permette di comprendere meglio le problematiche e di adattare i nostri servizi alle reali esigenze sul campo, dall’altro garantisce la sostenibilità e l’efficacia dei nostri interventi.

Durante l’inaugurazione del centro, le équipe di INTERSOS hanno incontrato gli anziani del villaggio per discutere dei principali problemi che le comunità stanno affrontando: disturbi gastrointestinali dovuti all’acqua contaminata e problemi di malnutrizione dovuti alla scarsa qualità del cibo disponibile sono i problemi sanitari più comuni. “L’acqua potabile che beviamo non è adeguata per il consumo e continua a far ammalare i nostri bambini, si può vedere che l’acqua che beviamo è bianca”, ha detto Haji Amin.

 

L’apertura di queste strutture sanitarie dovrebbe migliorare significativamente gli standard sanitari nella provincia di Uruzgan e fungere da modello per interventi simili in altre regioni poco servite. 

Il nostro obiettivo non è solo quello di fornire un aiuto immediato, ma anche di costruire una base per la salute e il benessere a lungo termine di queste comunità”, ha dichiarato Maher Alshoun, Direttore nazionale di INTERSOS in Afghanistan. “Nonostante le numerose sfide, tra cui il territorio difficile e le risorse limitate, ci impegniamo a produrre un impatto duraturo. Queste strutture sono solo l’inizio dei nostri sforzi per sostenere la popolazione dell’Uruzgan nel superare i notevoli ostacoli che deve affrontare”.