SIRIA
L’INTERVENTO DI INTERSOS
Stiamo riconvertendo le nostre attività di supporto sanitario per adattarle all’emergenza COVID-19. Queste comprendono attività di prevenzione e controllo dell’infezione rivolte sia alle comunità che alle strutture sanitarie. Ci stiamo inoltre organizzando per reperire e distribuire attrezzature, medicinali e prodotti essenziali per la diagnosi precoce e per una risposta rapida all’emergenza.
HIGHLIGHTS

2
centri di salute primaria supportati con misure di preparazione e risposta al COVID-19

50
membri dello staff sanitario formati
CONTESTO
Il ministero della Salute siriano ha confermato oltre 4.000 casi di COVID-19. Sebbene il numero di casi confermati sia relativamente basso rispetto ad altri paesi, la vicinanza a paesi pesantemente colpiti, l’alto numero di sfollati interni, le aree densamente popolate, i livelli acuti di vulnerabilità preesistente, un fragile sistema sanitario, le scarse infrastrutture idriche e igieniche e un enorme mercato del lavoro informale, rendono alto il pericolo di un’epidemia catastrofica. La situazione è particolarmente preoccupante nelle aree densamente popolate, come Damasco, Aleppo e Homs, e per coloro che vivono in campi e insediamenti informali in tutto il paese, così come in altre aree dove le ostilità in corso potrebbero rendere più difficile fare tamponi. Sebbene tutti siano a rischio di contrarre il virus, il rischio maggiore riguarda la popolazione anziana, le persone con problemi di salute preesistenti, gli sfollati interni, i rifugiati vulnerabili e gli operatori sanitari che lavorano con dispositivi di protezione individuale inadeguati. Il trattamento per COVID-19 è fornito solo dalle strutture sanitarie pubbliche, la capacità di eseguire test è limitata, la capacità di prevenire e controllare le infezioni è scarsa e la popolazione locale in gran parte non applica misure preventive di base. A causa della volatilità del tasso di cambio, della crisi bancaria regionale e di altri fattori, inclusi gli effetti a catena del COVID-19, negli ultimi mesi sono stati registrati drammatici aumenti dei prezzi di molte materie prime. Una valutazione dell’impatto socio economico del COVID-19 nel paese, condotta di recente da più agenzie, stima che 200.000-300.000 posti di lavoro siano stati persi definitivamente. Le imprese sono state pesantemente colpite, con il 15% delle piccole e medie che hanno dichiarato la chiusura permanente.