L’11 settembre scorso, a circa due chilometri da Borgo Mezzanone, è stato rinvenuto il corpo senza vita di Tounkara Karamoko. Si tratta dell’ennesima tragedia che vede coinvolti lavoratori stagionali, diretti come ogni giorno a lavoro all’alba su strade dissestate. Persone già sottoposte a condizioni di precarietà e sfruttamento, che INTERSOS testimonia da anni.

 

Tounkara, alle sei del mattino, come ogni giorno in questa stagione di raccolta, stava viaggiando su un motorino insieme ad un collega bracciante. I due sono stati investiti da un’auto che dopo l’impatto è stata ritrovata poco più avanti abbandonata e senza il conducente, che è fuggito senza prestare soccorso. Tounkara è deceduto sul colpo, l’amico è attualmente ricoverato in gravi condizioni presso l’Ospedale Riuniti di Foggia, dove lotta tra la vita e la morte.  Al di là delle responsabilità individuali su cui si sta ancora indagando, continuiamo a denunciare le condizioni di degrado generalizzato in cui versa tutta l’area della Capitanata, comprese le strade.

Le strade che collegano Borgo Mezzanone ai paesi circostanti, dove si trovano terreni agricoli e stabilimenti di trasformazione agroalimentare – compresa la strada statale che collega Borgo Mezzanone a Foggia –  versano tutte nelle medesime condizioni di degrado: pavimentazione dissestata, illuminazione insufficiente o non presente, e carenza di marciapiedi.  Queste strade sono percorse ogni giorno da braccianti e operai che risiedono nella ex-pista, a piedi, in bicicletta, in scooter o qualsiasi modo gli permetta di recarsi sul luogo di lavoro. Queste persone sono costrette a percorrerle alle prime luci dell’alba o in tarda serata, per poter lavorare più ore e aumentare la propria paga, spesso calcolata a cottimo.

La vita non può essere il prezzo da pagare per potersi garantire un lavoro, e la morte di Tounkara Karamoko non può e non deve passare nel silenzio.

Chiediamo alle istituzioni competenti di avviare al più presto interventi di messa in sicurezza delle strade di quest’area, e alla comunità tutta di non essere complice di indifferenza.

Il nostro pensiero e la nostra solidarietà vanno a Tounkara Karamoko, ai suoi familiari e ai suoi amici e al suo collega e amico che sta lottando per sopravvivere.