Il report sugli interventi di medicina di prossimità di INTERSOS negli insediamenti informali italiani durante l’emergenza COVID-19.

foto © Giulio Piscitelli

 

 

A un anno dalla dichiarazione di pandemia da parte dell’OMS, INTERSOS presenta un report per ripercorrere gli interventi che ha implementato in Italia nel contesto dell’emergenza COVID-19 dalle primissime fasi dell’emergenza a fine febbraio 2020 fino al mese di ottobre 2020.

 

Dal 2011 INTERSOS è attiva in Italia con diversi progetti volti alla tutela e alla realizzazione del diritto alla salute delle persone che vivono in condizioni di forte esclusione sociale, perseguendo l’obiettivo della piena inclusione delle persone nel servizio sociosanitario pubblico.

 

La diffusione dell’infezione da SARS-CoV2 e la crisi sanitaria, sociale ed economica che ne consegue, hanno posto da subito l’esigenza di costruire degli interventi di prevenzione, monitoraggio e presa in carico adeguati e sostenibili nei contesti di estrema marginalità sociale. In collaborazione con le istituzioni locali e con i Servizi Sanitari Regionali, INTERSOS ha rimodulato i progetti in corso a Foggia, nell’area della Capitanata, e a Roma, avviando inoltre due progetti in Calabria Ionica e in Sicilia negli insediamenti informali rurali abitati in prevalenza da lavoratori agricoli stranieri. La riconversione e l’avvio dei progetti INTERSOS nell’emergenza COVID-19 sono state rivolte a tutelare la salute delle fasce di popolazione che, per via delle condizioni di deprivazione e delle minori risorse a cui hanno accesso, sono più esposte e più colpite dalla diffusione del COVID-19, e al contempo più difficili da raggiungere da sistema sanitario.

 

La tutela della salute dei migranti e delle popolazioni più vulnerabili è un atto imprescindibile di salute pubblica, che deve essere garantito dalle politiche sociosanitarie, perché il diritto alla salute è un diritto fondamentale e inalienabile delle persone, ma anche e soprattutto perché tutelare la salute dei più fragili significa difendere quella dell’intera comunità. La pandemia ha messo a nudo i problemi di giustizia sociale, la scarsa accessibilità e fruibilità dei servizi e la debolezza di una medicina territoriale che non è mai stata valorizzata a sufficienza. La pandemia ci ha insegnato duramente che la salute di tutta la popolazione è interconnessa, che le condizioni delle persone lasciate ai margini della società, occupanti, braccianti agricoli, senza fissa dimora, migranti senza titolo di soggiorno, riguardano tutti senza esclusione.

 

Questo report racconta il lavoro dei team mobili di INTERSOS, un intervento che può essere letto come un’esperienza pilota di assistenza territoriale integrata tra pubblico e privato sociale, transculturale, multidisciplinare, basata sul coinvolgimento della comunità e riproponibile sia in contesti urbani sia in contesti rurali.

 

LEGGI IL REPORT  >  INTERSOS – La pandemia diseguale

 

[gravityform id=”13″ title=”true” description=”true”]