Le ONG lanciano l’allarme sulle violenze inarrestabili contro i civili del Sudan, mentre i leader mondiali non prendono provvedimenti significativi.

 

Le organizzazioni internazionali che operano in Sudan esortano la comunità internazionale a dare seguito all’appello del Segretario generale delle Nazioni Unite per un’azione decisiva volta a proteggere i civili e a garantire la fornitura di aiuti sicura e senza ostacoli, mentre le atrocità si intensificano in tutto il Paese e gli sfollati raggiungono gli 11 milioni. La significativa escalation delle ostilità nello Stato orientale di Aj Jazirah nell’ultima settimana è stata segnata da alcune delle violenze più estreme degli ultimi 18 mesi. Attualmente è in corso un’orribile campagna di distruzione e uccisioni di civili, che ha costretto almeno 119.000 persone da diverse località dell’Aj Jazirah a fuggire negli Stati vicini. Più a ovest nel Darfur, i civili di El Fasher rimangono intrappolati e sono stati quasi completamente tagliati fuori dall’assistenza negli ultimi otto mesi, mentre continuano l’assedio e i bombardamenti sulla città di El Fasher.
Le ostilità lungo il confine hanno costretto 25.000 persone a fuggire in Ciad solo in una settimana. Anche nella capitale Khartoum e nel Kordofan continuano le segnalazioni di civili coinvolti nei combattimenti. “Siamo partiti con i soli vestiti che avevamo addosso. Interi villaggi si sono svuotati, le famiglie si sono disperse e abbiamo perso i nostri parenti. In ogni luogo che abbiamo raggiunto la gente si stava già preparando a fuggire. Alcuni di noi hanno camminato per giorni, altri hanno viaggiato su trattori, cercando di fuggire”, ha raccontato un sopravvissuto agli attacchi di Aj Jazirah. Mentre il conflitto si intensifica e le esigenze umanitarie continuano a crescere, l’accesso agli aiuti rimane estremamente limitato per le comunità, soprattutto per quelle intrappolate dai combattimenti. L’apertura del critico punto di accesso umanitario transfrontaliero di Adre, utilizzato dalle Nazioni Unite per raggiungere le comunità del Darfur dal Ciad, scadrà a metà novembre. Le ONG hanno invitato tutte le parti a garantire che l’autorizzazione sia prorogata a tempo indeterminato e che si raggiunga un accordo sulle modalità di accesso permanenti per assicurare la consegna degli aiuti attraverso le vie più dirette possibili a tutte le persone bisognose in tutto il Paese. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, pur avendo condannato gli orrori sul campo, non ha ancora intrapreso un’azione decisiva per proteggere i civili. Le ONG hanno chiesto agli Stati membri un’ondata diplomatica ai massimi livelli – compreso il coinvolgimento personale dei capi di Stato – per fare pressione sulle parti in conflitto e sui loro finanziatori affinché rispettino il diritto umanitario internazionale. Le organizzazioni hanno anche sollecitato l’istituzione immediata di misure di protezione dei civili e di accesso umanitario, non subordinate a negoziati politici o a un cessate il fuoco, per salvare vite umane e mitigare i danni attuali e futuri ai civili.


Il Sudan INGO Forum è l’organo di coordinamento e rappresentanza della comunità delle organizzazioni non governative internazionali (INGO) in Sudan. Il Forum è attualmente composto da 70 membri e membri osservatori che forniscono assistenza umanitaria e allo sviluppo e interventi di costruzione della pace in tutti i 18 Stati del Sudan.

 

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