La Capitale dello Stato del Borno sta vivendo in questi giorni una grave emergenza dovuta alle alluvioni. Noi siamo riusciti a mettere in sicurezza i pazienti del nostro centro per la malnutrizione e stiamo intervenendo con la distribuzione di cibo alle famiglie sfollate.

 

 

A nord-est della Nigeria, Maiduguri, Capitale dello Stato di Borno, sta affrontando un disastro umanitario senza precedenti, causato dalla peggiore alluvione che la città abbia mai visto negli ultimi 30 anni. Provocata dallo straripamento della diga di Alau, l’alluvione ha sommerso intere comunità, distrutto infrastrutture cruciali e costretto oltre 400mila persone a lasciare le proprie case. Tra queste, 100mila vivono in campi informali sovraffolati, secondo l’Agenzia nazionale per la gestione delle emergenze (NEMA).

A causa delle inondazioni, hanno perso la vita almeno 30 persone e si prevede che il bilancio delle vittime sia destinato a salire, dato che molte aree rimangono inaccessibili. Le famiglie non hanno perso solo le loro case, ma anche i loro mezzi di sostentamento: sono stati spazzati via interi campi coltivati, aggravando la già grave insicurezza alimentare della regione.

Fonti d’acqua contaminate, sistemi fognari allagati e sepolture interrotte hanno aumentato il rischio di epidemie mortali. La popolazione sfollata, stipata in campi di fortuna, vive in condizioni di sovraffollamento e insalubrità, con accesso limitato a cibo, acqua pulita e assistenza sanitaria. Il rischio di malattie trasmesse dall’acqua è in aumento, mentre migliaia di famiglie sono prive di un riparo adeguato o di beni di prima necessità. Per molti la sopravvivenza è appesa a un filo.

INTERSOS in Nigeria è stata una delle prime organizzazioni a intervenire fornendo, nonostante le grandi difficoltà, aiuti salvavita alla popolazione. L’alluvione ha invaso il nostro Centro di stabilizzazione per la malnutrizione, una struttura critica in cui forniamo assistenza ai bambini più vulnerabili della regione. Lo staff di INTERSOS è riuscito a evacuare in sicurezza tutti i bambini, gli assistenti e il personale, assicurando che le cure potessero continuare senza interruzioni in un altro luogo sicuro e garantendo il trattamento tempestivo per i bambini malnutriti.

Nonostante le risorse limitate, il nostro personale ha lavorato instancabilmente durante la notte dell’11 settembre, assicurando a migliaia di persone cibo d’emergenza e, in collaborazione con il World Food Programme (WFP), abbiamo avviato in queste ore la distribuzione di pasti caldi alle famiglie sfollate.

Al momento siamo in stretto contatto le istituzioni, con i principali donatori e con gli attori sul campo per cercare di mobilitare ulteriori risorse destinate ad aiutare la popolazione.

La situazione si sta deteriorando ogni giorno, rapidamente. La popolazione di Maiduguri, che ha sopportato anni di conflitto e instabilità, si trova ora ad affrontare una crisi umanitaria che potrebbe spingerla oltre i propri limiti.